03-04 di Settembre

Via dei Bronzi Dorati e Via dei Monaci

Pergola | Frontone | Fonte Avellana

title
Via dei Bronzi Dorati e Via dei Monaci
VIA DEI BRONZI DORATI
Pergola | Frontone
GIOVEDÌ 03 SETTEMBRE 2020

Partenza da Pergola in compagnia di chi ci ha passato infanzia e adolescenza. Non potevo chiedere una compagnia migliore per questa tappa. Per le vie del centro riaffiorano ricordi e racconti su questa bella città della valle del Cesano.

Prima di metterci in cammino una rapida occhiata, pigramente in auto, alla cascata di Valrea, una piscina naturale piuttosto grande creata da un salto d'acqua di circa tre metri. Pittoresca e affascinante se non fosse per l'incuria delle persone che hanno visto bene di insozzare il sentiero che la raggiunge con diversi tipi di spazzatura.

Il Percorso

Si parte dal centro di Pergola e, una volta lasciatoselo alle spalle, si imbocca viale Dante Alighieri in direzione sud. Dopo circa duecento metri, sulla sinistra, merita una visita il Museo dei Bronzi Dorati e della Città di Pergola, interessante testimonianza dell'importanza di queste zone in epoche antiche, specialmente del periodo romano.

Dopo la sosta al museo, si attraversa l'antistante Piazza della Repubblica in direzione dei campi di calcio e si gira a sinistra per via Martiri della Libertà, dopodiché si svolta di nuovo a destra su viale Marche e infine si prende Viale Lombardia in direzioni sud fino al punto in cui troveremo i binari della vecchia linea ferroviaria che si posso usare come traccia per il cammino.

Superata la zona industriale, in corrispondenza di un vecchio e piccolo ponte, si lascia la strada ferrata e si prende quella carrabile in ghiaia sulla destra, in direzione del colle, ovvero di Bellisio Alto. Si arriva in poco meno di mezz'ora all'abitato che, dai suoi 480 metri sul livello del mare, domina la piana e da cui si può di nuovo godere di uno scorcio piacevole sulla valle del fiume Cesano e sulle campagne circostanti. Da Bellisio la strada inizia ad entrare nel bosco e raggiunge, dopo una piacevole discesa, la chiesetta del Madonna del Vado, in posizione leggermente sopraelevata in un trivio che conduce sia sul Monte Romano che all'abitato rurale di Caiolite. Si prende la strada per quest'ultimo e da qui la comoda carrabile molto panoramica che porta al castello di Montaiate. La torre e la rocca sono ormai in rovina, ma il borgo è un piccolo gioiello perduto tra i colli delle Marche. Casette ristrutturate e ben curate disposte in maniera armoniosa lungo l'unica via del paese.

Si lascia Montaiate con la curiosità di saperne di più della storia del luogo e si prende la strada carrabile che, in corrispondenza di un bivio, sale sulla destra e porta all'abitato di Montevecchio. Da qui si scende su asfalto fino all'abitato di Torricella (da non confondere con la Torricella della tappa precendente) e, per evitare di camminare sulla strada provinciale piuttosto trafficate, si sale su Strada della Contea e la si segue fino ad arrivare a Frontone.

title
title

Il nostro cammino

Complice il caldo ed un orario di cammino non ideale, le strade attraverso le campagne dell'alta Valcesano ci sembrano incandescenti. Gli scorci panoramici rimangono comunque degni di nota, anche se il suggerimento che mi sento di dare per questa tappa è quello di avviarsi in mattinata, se la si vuole percorrere con temperature medie intorno ai 30 gradi. Troviamo finalmente un po' d'ombra da Bellisio Alto fino alla chiesetta della Madonna del Vado, comodo punto di sosta per rifocillarsi. Superiamo Caiolite ed affrontiamo la salita fino a Montaiate ignari del fatto che troveremo un borgo che supera di gran lunga le nostre aspettative. Ci immaginiamo come doveva essere la vita qui nei primi decenni del 1100, ben prima che gli esseri umani iniziassero a costruire ed abitare la città di Pergola.

Scendiamo fino a Montevecchio con un buon passo, sempre sotto il sole, ma questa volta senza accusarne particolarmente il calore. In ogni caso il panorama rimane notevole: il castello di Frontone che svetta sulla pianura circostante sotto la cornice dei monti Catria e Acuto da un lato; il monte Strega e la sua pittoresca cresta seghettata dall'altra.

Per esigenze logistiche avevamo lasciato un'auto in quest'ultimo borgo, cosicché lasciamo leggermente prima del finale di tappa questo posto che non vedo l'ora di rivedere nei primi giorni di primavera.

CURIOSITÀ SU PERGOLA

  • Pergola, comune nelle Marche situato nell'alta valle del Cesano nella fascia pre-montana, è una città d’arte nota per lo straordinario ritrovamento dei famosi Bronzi Dorati da Cartoceto di Pergola, unico gruppo di bronzo dorato esiste al mondo, giunto fino ai nostri giorni dall’età romana.
  • La struttura urbanistica medievale di Pergola, oltre ai numerosi luoghi di culto ed a torri o resti di torri, conserva numerosi esempi di "Porta del Morto"; la cosiddetta Porta del Morto è una stretta apertura ad arco acuto, ricavata a fianco dell'ingresso principale dell'abitazione; si presenta con la soglia sopraelevata dal livello stradale di circa 80-90 centimetri. Durante l'epoca medioevale la Porta del Morto restava murata ed era aperta e riaperta solo per far passare la salma del familiare. Era diffusa nel Centro Italia ed attualmente se ne trovano testimonianze, oltre che a Pergola, a Gubbio, Fabriano, Cortona, Assisi e Città di Castello.
  • La ferrovia, nata all'interno di un progetto a più ampio respiro che avrebbe dovuto collegare l'entroterra marchigiano con l'Emilia-Romagna, è stata inaugurata il 28 aprile 1895. Un secondo tratto, fra Pergola e Urbino passando per Cagli e Fermignano, fu aperto il 20 settembre 1898 mentre i lavori di prosecuzione oltre la città ducale in direzione della Romagna, andati per lungo a rilento, furono sospesi definitivamente tra il 1920 e il 1930.
    La Fabriano-Pergola-Urbino-Fano fu gravemente danneggiata alla fine della seconda guerra mondiale (specie nel tratto di Cagli) dai soldati tedeschi in ritirata. La linea venne quindi riattivata a tratti: la Fabriano-Pergola nel 1948, mentre il 2 febbraio 1956 fu la volta della Fermignano- Urbino. Dal 13 novembre 2013 non si effettuano più corse sulla tratta a causa di un limitato smottamento del sedime avvenuto nei pressi della fermata di Monterosso Marche. Ad aprile 2015 sono state smontate, per tutta la lunghezza della linea, le barriere dei passaggi a livello rendendo di fatto impercorribile la tratta.
  • A Montaiate si trovava una suggestiva rocca arroccata su un monte ricoperto di vegetazione, di cui oggi restano due ruderi: una bella torre cilindrica e un possente muraglione attraversato dai resti di finestre, arciere e feritoie. Il luogo è veramente singolare ed offre un vasto panorama sulla valle del Cinisco, nel tratto fra Frontone e Pergola. Montaiate visse la sua storia all’ombra della vicina Pergola ma è un castello più antico, si hanno infatti sue notizie sin dal 1113 mentre Pergola fu fondata prima del 1230. Furono uomini di Gubbio a dare vita a Pergola e Montaiate contribuì a quelle vicende sia partecipando alla difesa dei lavori che venivano sanguinosamente ostacolati dai cagliesi, sia favorendo il popolamento della città. Motaiate da parte sua si legò a Pergola attraverso una cessione avvenuta nel 1234 con cui si contribuì a costruire la città.
  • Una peculiarità enogastronomica di Pergola è il Vino di Visciole. Una tradizione antica quella marchigiana dei vini aromatizzati che parte dal Medioevo e dai castelli nobiliari ed è arrivata a noi tramite la sapienza contadina. Da una varietà selvatica di Prunus Cerasus, molto diffusa nelle campagne marchigiane, si coglie la visciola. Con questo aromatico frutto e vino pregiato, si produce, secondo l'antica e originale ricetta pergolese, il delizioso “nettare” da meditazione.
  • PRODUTTORI LOCALI

    Visner: Viale Dante Alighieri, 66/A, Pergola (PU). http://visner.it

    MANGIARE e DORMIRE

    Ristorante Il cantuccio: Via Felice Cavallotti, 5, Pergola (PU).

    VIA DEI MONACI
    Frontone | Fonte Avellana
    VENERDÌ 04 SETTEMBRE 2020

    La giornata è delle migliori a Frontone: cielo terso, temperatura intorno ai 20 gradi, visibilità perfetta. Così come il giorno precedente, essendo un infrasettimanale di settembre, molti amici dell'associazione sono impegnati nei loro rispettivi lavori, così ci troviamo in tre al luogo di partenza di questa tappa che dal Campeggio Il Cinisco, proprio di fianco all'omonimo torrente, ci porterà al Monastero di Fonte Avellana. Con me e Alexandra c'è anche Claudia, una ragazza che lavora all'Ufficio Informazioni Turistiche di Frontone, e ciò mi rende doppiamente soddisfatto perché è proprio uno degli obiettivi di questo cammino quello di entrare in contatto con chi lavora nei territori e per i territori che incontriamo.

    Prima di partire incontriamo anche i gestori del campeggio che ci fanno fare un tour dell'accogliente area che hanno allestito e si dimostrano molto disponibili nei confronti del nostro ambizioso progetto. Già non vedo l'ora di fermarmi qui e organizzare una grigliatona nella zona barbecue durante il cammino che faremo nel 2021!

    Il Percorso

    Si parte da davanti al municipio di Frontone, si cammina fino alla rotonda e si prende Via Valbona in direzione di Foce- Dopo circa 500 metri, sulla sinistra si troverà l'attacco, non segnalato, del sentiero che sale sul Monte Roma. E' una tappa generosissima in quanto a panorama. Dopo una salita non troppo complicata nel bosco, una volta raggiunti gli 800 metri di altitudine, la vista si apre verso tutta la valle del Metauro, sul castello di Frontone, sui monti Pietralata e Paganuccio e su tutto l'appennino pesarese, dal Sasso Simone e Monte Carpegna fino alla vetta del monte Catria. Si ha la visione di tutta la strada già percorsa e di quanta ancora ce ne sia da percorrere.

    Dal Monte Roma si continua su un comodo sentiero fino al Poggio Campomiele, dal quale inizia una facile discesa che porta al passo La Forchetta e, scendendo per la strada alfaltata, al Monastero di Fonte Avellana.

    E' una tappa corta e piuttosto facile che lascia il tempo di godersi l'atmosfera di questo luogo intriso di spiritualità in una cornice di monti che col calare del sole assumono sfumature ancora più intriganti.

    NOTA: Chi non dovesse essere appagato dalla lunghezza della tappa, può salire sul Monte Val Canale seguendo il sentiero che inizia al passo La Forchetta e sale tra bosco e prati regalando una splendida visuale dei monti Strega e Cucco. Il sentiero è molto bello e continua in cresta fino a scendere ad un bivio in cui si può incrociare un'altra traccia che riporta al passo La Forchetta, per un totale di circa due ore di cammino.

    title
    title

    Il nostro cammino

    La salita al Monte Roma nonostante il caldo e il fondo ciotoloso non ci ha suscitato particolari disagi ma soltanto grande sudore. Il premio per ogni goccia versata è stato ampiamente ripagato dalla vista di cui abbiamo potuto godere una volta raggiunta la vetta. Man a mano che ci si avvicina alla conca in cui sorge il monastero, ma ben prima di aver la possibilità di vederlo, desta grande stupore sentire lo scampanio che scandisce ogni quarto d'ora, come se il rumore provenga direttamente dalle montagne.

    Dopo una sosta rigeneratrice a Fonte Avellana e un pezzo di crostata acquistato nel curatissimo negozietto gestito dai camaldolesi, siamo ripartiti per salire sul Monte Val Canale. Anche qui la generosità del panaramo ci ha stupito: il Monte Strega e il Monte Cucco sembrano vicinissimi, la vista raggiunge il mare e il Monte Conero sullo sfondo. Il sentiero si può appena intuire e nel prato si seguono più che altro le tracce lasciate dagli animali. In ogni caso riusciamo a raggiungere la vetta e ad emozionarci ancora un po' per i colori che lentamente sfumano al rossastro nelle vette illuminate dal sole che inizia a tramontare mentre l'oscurità inizia a farsi largo sempre di più nelle valli sottostanti.

    CURIOSITÀ SU FRONTONE

  • Il territorio di Frontone risulta abitato fin dai tempi più remoti, da Umbri, Galli e Romani, poi da Longobardi e Franchi, come testimoniano le preziose pergamene dei monaci Avellaniti e Camaldolesi e un tempietto rurale di origine romana, rinvenuto nel 1970.riscuotere le offerte fatte a Dio per l’attraversata del Furlo.
  • Il primo documento in cui viene citato Frontone è del 7 luglio 1072, dove, fra le chiese dipendenti dall'Eremo di Santa Croce di Fonte Avellana, viene annoverata quella di San Fortunato, edificata "presso il monte di Frontone".
  • Frontone fu a lungo conteso dalle signorie circostanti, passando dapprima sotto la dominazione di Cagli, per poi essere a lungo (1291-1420) posseduto dalla famiglia Gabrielli, importante famiglia nobiliare di Gubbio, fino a confluire nel Ducato di Urbino di cui seguirà la storia per oltre un secolo.
  • Nel 1530 il territorio di Frontone fu dichiarato contea dal Duca di Urbino, Francesco Maria della Rovere, e fu affidato alla famiglia modenese Della Porta, che mantenne il dominio sul borgo fino al 1808. Il maniero conobbe così un progressivo abbandono, fino a che, nel 1985, il Comune di Frontone decise di acquistarlo e ristrutturarlo, riportandolo agli antichi splendori.
  • La zona di Frontone è interessante anche dal punto di vista enogastronomico, con due piatti tipici del luogo, ovvero le tagliatelle ai funghi porcini o al ragù di anatra e la famosa “crescia”, proveniente dalla tradizione contadina e cotta direttamente sui carboni ardenti, ottima con farciture di salumi, formaggi e verdure.
  • In primavera, precisamente a metà maggio, si svolge la sagra “Sapori e Profumi di Primavera – Festa del Monte Catria e del Fungo Spignolo“, anch’essa con una storia oramai più che decennale, con stand gastronomici, musica dal vivo e numerosi eventi a carattere sportivo, quali escursioni guidate e passeggiate cicloturistiche.
  • MANGIARE e DORMIRE

    Foresteria del Monastero di Fonte Avellana: Fonte Avellana, 1, Serra Sant'Abbondio (PU).